Sicuramente ne hai sentito parlare, ma forse non gli hai dato troppa importanza: parliamo del rilevatore di monossido di carbonio, uno strumento indispensabile per la sicurezza tua e della tua famiglia. Ma come funziona e perché è indispensabile averne uno in ogni casa? Vediamolo insieme.
Monossido di carbonio, l’assassino silenzioso
Indicato con la sigla CO, il monossido o ossido di carbonio è un gas incolore, inodore e insapore, ma pericolosissimo. Se quando viene rilasciato dai tubi di scappamento delle automobili e dei camion può creare situazioni di inquinamento atmosferico, quando viene rilasciato da stufe o camini in ambienti chiusi diventa un gas mortale. Non a caso le cronache riportano, soprattutto nei mesi invernali, incidenti legati alla presenza in concentrazioni elevate all’interno degli appartamenti.
La pericolosità è data sia dalla composizione del gas, sia dal fatto che la sua presenza non può essere avvertita con l’olfatto. Fortunatamente però vi sono in commercio degli apparecchi che rilevano la presenza di CO e avvisano, in modo da consentire l’evacuazione dell’appartamento prima che il monossido di carbonio avveleni chi si trova all’interno. Da non confondere con il rilevatore delle fughe di gas, quello per il monossido di carbonio ha un funzionamento abbastanza semplice.
Come scegliere il miglior rilevatore monossido di carbonio CO
Non tutti i rilevatori funzionano allo stesso modo, per cui conoscere le diverse caratteristiche ti aiuterà a individuare il miglior sensore per le tue esigenze.
Ecco quali sono le caratteristiche principali che dovresti controllare per garantirti un ottimo rilevatore CO:
- presenza display digitale
- allarme sonoro a intensità elevata
- tipologia di alimentazione
- interconnettività
La presenza del display digitale è sicuramente uno strumento dalle prestazioni elevate in termini di sicurezza, poiché permette di scoprire la presenza del monossido prima che questa abbia raggiunto livelli elevatissimi. Sia i modelli con display che quelli privi emetteranno un allarme sonoro in presenza di CO, ma mentre i primi avviseranno non appena il problema si verifica, i secondi lo faranno solo quando la situazione è ormai fuori controllo ed è necessaria un’evacuazione immediata.
Un altro elemento da non sottovalutare è l’intensità dell’allarme. Coloro che hanno il sonno pesante infatti potrebbero non essere svegliati da un suono troppo debole. Da considerare che la maggior parte di incidenti legati alla presenza di monossido di carbonio si verificano proprio nelle ore notturne.Un buon livello sonoro dovrebbe prevedere almeno 85 decibel.
Anche la tipologia di alimentazione riveste un ruolo fondamentale. In commercio ci sono rilevatori di CO a batterie ed elettrici. I primi assicurano una continuità di funzionamento anche in caso di black out, ma richiedono controlli periodici per verificare lo stato di carica delle pile. Se sceglierete un modello a batteria meglio assicurarsi che disponga di un segnale acustico che informa che le batterie si stanno scaricando, o in alternativa scegliere un sensore di monossido di carbonio con batterie al litio. capaci di durare per tutta la durata del rilevatore.
Tra i vari modelli vi sono poi anche sensori da collegare alla presa di corrente, ma provvisti anche di una batteria di back-up che entra in funzione quando l’energia viene per qualche motivo interrotta.
Una casa grande necessita di più dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio. In questo caso sarebbe opportuno scegliere modelli che possono essere interconnessi tra loro. In questo modo, nel momento in cui uno si aziona, gli altri si spengono per garantire a tutti i componenti della famiglia di udire l’allarme.
Quanto costa un rilevatore di monossido?
Abbiamo visto che un rilevatore di monossido è uno strumento indispensabile in ogni casa, ma quanto costa un sensore CO? I prezzi sono decisamente bassi: per garantirsi un prodotto indispensabile per la sicurezza di tutta la famiglia basta un investimento di circa 30/40 euro.
Ovviamente ci sono modelli anche in fasce di prezzo più alte, che molto spesso permettono di avere funzioni aggiuntive. Sapevi ad esempio che è possibile avere in un solo apparecchio, sia il rilevatore di gas che di monossido? O che hanno integrato un sensore di fine vita? In genere un buon sensore monossido ha una durata di circa cinque anni e il timer potrà aiutarti ad accorgerti quando il dispositivo non è più efficace.
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